DiChiaraAzione - Fumetti per i diritti umani

10/12/2023 - 28/01/2024

 

Locandina DiChiaraAzione - Fumetti per i diritti umani

“L’arte è anch’essa quel movimento che a un tempo esalta e nega. [...] La creazione è esigenza d’unità e rifiuto del mondo. Ma rifiuta il mondo a causa di quanto gli manca e in nome di ciò che, talvolta, esso è.” Albert Camus


L’uomo in rivolta, 1951

Il 10 dicembre del 1948, a Parigi, le Nazioni Unite firmano la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il documento stabilisce i diritti fondamentali senza i quali l’essere umano non può essere considerato tale e lo fa in risposta a quel disconoscimento e disprezzo dei diritti che fino a quel momento aveva prodotto atti offensivi per la coscienza umana. Tutto sarebbe dovuto cambiare. Gli artisti come José Ortega avrebbero dovuto dedicare la loro vita a dipingere solo colorati cesti di frutta e i fumettisti avrebbero dovuto disegnare solo sgargianti tutine per i supereroi di un universo immaginifico in cui le speranze sono sempre raggiungibili.

Eppure le uniche tute in questa mostra sono quelle dei detenuti di Guantanámo Bay, i colori sono quelli di una bandiera annodata come un cappio e le speranze hanno la forma di un muro abbattuto. In 75 anni tanto è cambiato. Tanti diritti sono stati conquistati ed è importante conoscerli per non perderli e per ottenerne altri, ma nonostante questo il mondo continua ad offendere se stesso. Oggi assistiamo alle ennesime guerre e alla costante violazione dei diritti umani fondamentali. In tempi come questi si pone nuovamente difronte a noi la questione morale che, come ha sottolineato Edwy Plenel, non è una questione di belle anime e belle idee. La questione morale è un riferimento pratico e politico e riconoscere le disparità nel rispetto dei diritti umani è un atto moralmente politico. Le opere che i diciotto fumettisti e fumettiste hanno realizzato sono una denuncia efficace delle tante violazioni dei diritti umani, rappresentano un atto morale e politico. In questo senso si può qui parlare di un esempio di fumetto moralmente  consapevole. Un esempio che vuole seguire la strada tracciata dal grande maestro argentino Alberto Breccia a cui, a trent’anni dalla scomparsa, si vuole dedicare questa esposizione.

 

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